Transizione 5.0: cos’è e cosa prevede

Il Piano di transizione 5.0 è una misura per la trasformazione digitale e la sostenibilità delle imprese italiane. Finanziato da fondi PNRR pari a 6,36 miliardi di euro, integra il Piano Industria 4.0 arricchendolo con tre concetti chiave: sostenibilità, resilienza e centralità della persona.

La misura supporta il passaggio dei processi produttivi a un modello energetico efficiente, sostenibile e basato su energie rinnovabili, con l’obiettivo di ottenere un risparmio energetico di 0,4 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio nel periodo 2024-2026. L’obiettivo della misura è quello di sostenere il processo di transizione digitale ed energetica delle imprese, agevolando gli investimenti effettuati in strutture produttive localizzate in Italia negli anni 2024-2025 nell’ambito di progetti di innovazione da cui consegua una riduzione dei consumi energetici.

Soggetti beneficiari

Tutte le imprese che intendono effettuare nuovi investimenti in strutture produttive situate sul territorio italiano, e che sono parte di progetti innovativi finalizzati alla significativa riduzione dei consumi energetici.

Attività finanziabili

1. Investimenti in beni strumentali 4.0;

2. Sistemi per l’autoproduzione e l’autoconsumo da fonti rinnovabili ad esclusione delle biomasse

3. Formazione del personale in competenze per la transizione verde.

Tipologia di agevolazione

Le aliquote di base del credito d’imposta sono, per una riduzione non inferiore al 3% dei consumi energetici della struttura produttiva o, in alternativa, al 5% dei consumi energetici dei processi interessati all’investimento:

• 35% per investimenti fino a 2,5 milioni di euro

• 15% per investimenti tra 2,5 e 10 milioni di euro

• 5% per investimenti tra 10 e 50 milioni di euro

Per una riduzione superiore al 6% dei consumi energetici della struttura produttiva localizzata nel territorio nazionale o, in alternativa, una riduzione superiore al 10% dei consumi energetici dei processi interessati dall’investimento:

• 40% per investimenti fino a 2,5 milioni di euro

• 20% per investimenti tra 2,5 e 10 milioni di euro

• 10% per investimenti tra 10 e 50 milioni di euro

Per una riduzione superiore al 10% dei consumi energetici della struttura produttiva localizzata nel territorio nazionale o, in alternativa, di riduzione superiore al 15% dei consumi energetici dei processi interessati dall’investimento:

• 45% per investimenti fino a 2,5 milioni di euro

• 25% per investimenti tra 2,5 e 10 milioni di euro

• 15% per investimenti tra 10 e 50 milioni di euro

Le spese per la formazione del personale, finalizzate all’acquisizione di competenze per la transizione digitale ed energetica, sono ammesse fino al 10% degli investimenti nei beni strumentali e con un massimo di 300.000 euro. Il costo per la diagnosi energetica è deducibile fino a 10.000 euro per le PMI.

Processo di Certificazione per l’ammissibilità al Credito d’Imposta

Affinché un progetto possa qualificarsi per il credito d’imposta nel quadro del Piano Transizione 5.0, è necessario che venga sottoposto a un processo di certificazione bifase. Inizialmente, deve essere ottenuta una certificazione preliminare, detta “ex ante“. Questa certificazione preliminare ha lo scopo di verificare che il progetto innovativo soddisfi i requisiti specifici per la riduzione del consumo energetico totale, conformemente ai criteri stabiliti per l’ammissibilità al piano.

Segue poi una fase di certificazione successiva, denominata “ex post”, che ha l’obiettivo di confermare che gli investimenti siano stati realizzati in maniera conforme a quanto previsto dalla certificazione iniziale “ex ante”. Per completare il ciclo di certificazione, le aziende sono tenute a presentare sia prima che dopo l’investimento:
– La certificazione ottenuta in fase preliminare (“ex ante”).
– Una comunicazione iniziale al Ministero delle Imprese e del Made in Italy.
– La certificazione acquisita a investimento ultimato (“ex post”).
– Una comunicazione finale al Ministero delle Imprese e del Made in Italy.

In aggiunta, è richiesta una certificazione finale da parte del revisore contabile, la quale deve attestare la reale sostenibilità delle spese ammissibili e la loro corretta registrazione nei documenti contabili dell’impresa.

Un beneficio aggiuntivo, riservato esclusivamente alle piccole e medie imprese, consiste nella facoltà di sommare al credito d’imposta anche i costi sostenuti per l’ottenimento delle certificazioni, fino a un massimo di 10.000 euro. Questa opportunità rappresenta un vantaggio significativo per le PMI, sostenendole nell’assorbire i costi associati al processo di certificazione necessario per accedere agli incentivi previsti dal Piano Transizione 5.0.

Il ruolo di Energyco

Energyco, azienda certificata ESCoEnergy Service Company, è pronta ad assistere le imprese in ogni fase del processo per l’accesso al Piano Transizione 5.0, supportando le aziende dalla fase di gestione della pratica di incentivo e alla realizzazione degli interventi, semplificando la gestione dell’intero processo.

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