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l'energia del cambiamento è qui.
Energyco nel processo di costituzione della Comunità Energetia Rinnovabile
In qualità di Soggetto Facilitatore su diversi comuni per l’avvio e la costituzione delle CER, da anni ci muoviamo nel campo della riqualificazione energetica con l’obiettivo di accelerare la transizione verso un sistema energetico sostenibile.
Garantiamo la progettazione, la realizzazione e il finanziamento degli impianti FER da inserire in configurazione, oltre che la gestione tecnica della comunità stessa.
Cosa sono le CER e quali vantaggi apportano ai cittadini e al territorio
Una Comunità Energetica Rinnovabile è costituita da un insieme di cittadini, piccole e medie imprese, enti territoriali e autorità locali all’interno di un medesimo perimetro geografico, che producono e consumano energia rinnovabile.
È costituita da almeno un punto di connessione al quale è collegato un impianto e da punti di connessione ai quali sono collegate utenze di consumo.
I cittadini possono entrare in configurazione come Prosumer, cioè produttori e allo stesso tempo consumatori dell’energia, oppure come Consumer, contribuendo al consumo dell’energia elettrica rinnovabile prodotta.
I vantaggi delle CER
- Creazione di dinamiche di coesione tra i cittadini
- Creazione di opportunità lavorative
- Convenienza nel restare sul territorio
- Incentivazione all’adozione di stili di vita sostenibili
- Sostenibilità ambientale ed energetica
- Produzione e condivisione di energia 100% rinnovabile
- Riduzione delle emissioni di CO2 e grande contributo alla transizione energetica
- Aumento dell’efficienza della rete elettrica
- Aumento dell’efficienza energetica dei partecipanti
- Riduzione dei costi
- Risparmio sui consumi energetici
- Incentivo sull’energia condivisa
- Contributo PNRR in conto capitale per l’installazione degli impianti pari al 40%
- Ricavi dall’energia immessa in rete dagli impianti CER
- Avanzamento sociale della comunità
- Contribuzione al contenimento della povertà energetica
Soluzioni innovative per città, aziende e comunità
Le CER sono uno Strumento di politica territoriale.
Ecco perché!
Comunità Energetica Rinnovabile di Confartigianato Salerno!
La CER di Confartigianato Salerno, realizzata in partnership con Energyco, è aperta a nuovi membri!
Imprese e cittadini del territorio possono entrare a far parte di un progetto innovativo che promuove la produzione e la condivisione di energia rinnovabile, offrendo vantaggi esclusivi
Perché aderire alla Comunità Energetica Rinnovabile?
✔ Riduzione delle bollette energetiche
✔ Contributo alla sostenibilità ambientale
Servizi esclusivi di Confartigianato per i membri della CER:
✔ Servizi di Patronato e CAAF gratuiti
✔ Convenzioni con sconti esclusivi
✔ Servizi dedicati offerti dal partner tecnico Energyco
L'adesione alla CER è GRATUITA!
Magliano Vetere (SA)
6 immobili considerati:
- Scuola Primaria Capoluogo;
- Museo paleontologico
- Scuola Capizzo
- Scuola Magliano Nuovo
- Scuola Magliano Nuovo Centro
- Campo sportivo
- +166 kWp di potenza installabile
- +212 MWh all’anno di energia prodotta
- -95 tonnellate di CO2 risparmiate all’anno
Colliano (SA)
5 immobili considerati:
- Scuola Primaria Capoluogo;
- Spogliatoio Campo Sportivo;
- Spogliatoio Campo da Tennis;
- Palazzetto dello Sport
- +271 kWp di potenza installabile
- +341 MWhall’anno di energia prodotta
- -152 tonnellate di CO2 risparmiate all’anno
Romagnano al Monte (SA)
6 immobili considerati:
- Alloggi CRS1
- Alloggi CRS2
- Alloggi CRS3
- Alloggi CRS4
- Infopoint Vecchio Borgo
- Frantonio
- +111 kWp di potenza installabile
- +141 MWh all’anno di energia prodotta
- -63 tonnellate di CO2 risparmiate all’anno
Palomonte (SA)
6 immobili considerati:
- Scuola “G. Pascoli”
- Associazione “Vita”
- Scuola Capoluogo “G. Pascoli”
- Stadio “San Biagio”
- Case Popolari
- Scuola Media
- +286 kWp di potenza installabile
- +352 MWh all’anno di energia prodotta
- -158 tonnellate di CO2 risparmiate all’anno
Caposele (AV)
11 immobili considerati:
- Liceo F. De Sanctis
- Museo Macchine di Leonardo
- Polo Scolastico
- Piscina comunale
- Ex Scuola Media, Materdomini
- Scuola Materna, Materdomini
- Edificio Pubblica Assistenza
- Sala Consiliare
- Ex Case Popolari
- Asilo Nido
- Campo Sportivo
- +503 kWp di potenza installabile
- +626 MWh all’anno di energia prodotta
- -281 tonnellate di CO2 risparmiate all’anno
Serre (Sa)
7 immobili considerati:
- Palestra polifunzionale
- 3 scuole
- asl veterinaria
- ex scuola
- palazzetto dello sport
- municipio
- +225 kWp di potenza installabile
- +294 MWh all’anno di energia prodotta
- -126 tonnellate di CO2 risparmiate all’anno
Postiglione (Sa)
4 immobili considerati:
- Centro medico
- Ex scuola
- Contrada Canneto
- Spogliatoio Campo Sportivo
- +115 kWp di potenza installabile
- +134 MWh all’anno di energia prodotta
- -60 tonnellate di CO2 risparmiate all’anno
Roscigno (Sa)
5 immobili considerati:
- Appartamento popolare
- Casa per anziani
- Caserma vigili del fuoco
- Scuola media
- +104 kWp di potenza installabile
- +131 MWh all’anno di energia prodotta
- -62 tonnellate di CO2 risparmiate all’anno
San Mango Piemonte (Sa)
3 immobili considerati:
- Palestra polifunzionale
- Scuola dell'infanzia
- Scuola elementare
- +142 kWp di potenza installabile
- +184 MWh all’anno di energia prodotta
- -83 tonnellate di CO2 risparmiate all’anno
Polla (Sa)
7 immobili considerati:
- Municipio
- Centro sociale
- 3 Scuole
- Impianto sportivo
- Piazza
- +170 kWp di potenza installabile
- +221 MWh all’anno di energia prodotta
- -95 tonnellate di CO2 risparmiate all’anno
Orria (Sa)
5 immobili considerati:
- Municipio
- Vecchia sede del municipio
- Campo sportivo
- Centro polifunzionale
- Sede ex asilo
- +75 kWp di potenza installabile
- +97 MWh all’anno di energia prodotta
- -43 tonnellate di CO2 risparmiate all’anno
Cacer - autoconsumo collettivo
Il Decreto del Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica del 7 dicembre 2023, n. 414 (Decreto CACER), in vigore dal 24 gennaio 2024, ha definito le nuove modalità di concessione di incentivi, volti a promuovere la realizzazione di impianti alimentati da fonti rinnovabili inseriti in configurazioni di comunità energetiche, gruppi di autoconsumatori e autoconsumatore a distanza. Il Testo Integrato per l’Autoconsumo Diffuso (TIAD), allegato alla Delibera 727/2022/R/eel dell’ARERA, regola il meccanismo di funzionamento e i contributi di valorizzazione che spettano all’energia autoconsumata nell’ambito delle configurazioni ammesse.
Il TIAD definisce sette differenti tipi di configurazioni possibili per l’autoconsumo diffuso:
• i gruppi di autoconsumatori di energia rinnovabile che agiscono collettivamente
• i gruppi di clienti attivi che agiscono collettivamente
• le comunità energetiche rinnovabili (CER)
• le comunità energetiche dei cittadini (CEC)
• l’autoconsumatore individuale di energia rinnovabile “a distanza” che utilizza la rete di distribuzione
• il cliente attivo “a distanza” che utilizza la rete di distribuzione
• l’autoconsumatore individuale di energia rinnovabile “a distanza” con linea diretta
Per il Decreto CACER, le tipologie di configurazione che accedono alla tariffa incentivante sono le seguenti:
• autoconsumatore a distanza
• gruppo di autoconsumatori
• CER
Per il Decreto CACER, le tipologie di configurazione ammesse ai benefici della misura PNRR sono le seguenti:
• gruppo di autoconsumatori
• CER
Le risposte alle domande più frequenti
Una CER è un insieme di cittadini, piccole e medie imprese, enti territoriali e autorità locali, incluse le amministrazioni comunali, le cooperative, gli enti di ricerca, gli enti religiosi, quelli del terzo settore e di protezione ambientale, che condividono l’energia elettrica rinnovabile prodotta da impianti nella disponibilità di uno o più soggetti associatisi alla comunità.
In una CER l’energia elettrica rinnovabile può esser condivisa tra i diversi soggetti produttori e consumatori, localizzati all’interno di un medesimo perimetro geografico, grazie all’impiego della rete nazionale di distribuzione di energia elettrica, che rende possibile la condivisione virtuale di tale energia.
L’obiettivo principale di una CER è quello di fornire benefici ambientali, economici e sociali ai propri membri o soci e alle aree locali in cui opera, attraverso l’autoconsumo di energia rinnovabile.
Le CER sono uno strumento in grado di contribuire in modo significativo alla diffusione di impianti a fonti rinnovabili, alla riduzione dell’emissione di gas serra e all’indipendenza energetica del Paese.
Per prima cosa è necessario individuare le aree dove realizzare gli impianti alimentati da fonti rinnovabili e gli utenti con cui associarsi e condividere l’energia elettrica.
È poi necessario costituire legalmente la CER, sotto forma di associazione, ente del terzo settore, cooperativa, cooperativa benefit, consorzio, organizzazione senza scopo di lucro etc, ossia dotare la CER di una propria autonomia giuridica attraverso una qualsiasi forma che ne garantisca la conformità con i principali obiettivi costitutivi. Ogni CER è, pertanto, caratterizzata da un atto costitutivo e uno statuto.
L’adesione alla CER di un consumatore di energia o di un produttore di energia rinnovabile può avvenire nella fase di costituzione legale della CER, ovvero in una fase successiva, secondo le modalità previste negli atti e negli statuti delle stesse CER.
No, le grandi imprese non possono essere membri di una CER ma possono far parte di un gruppo di autoconsumatori rinnovabili.
Tutti i partecipanti alla CER – che siano consumatori finali di energia elettrica o autoconsumatori (ossia consumatori che possiedono un impianto di produzione da fonte rinnovabile e che producono energia per sé stessi e per i componenti della CER) – mantengono i loro diritti di clienti finali, compreso quello della scelta del fornitore di energia elettrica e hanno la facoltà di uscire dalla Comunità quando lo desiderano, secondo le regole e le indicazioni contenuti nello statuto. Le stesse facoltà di ingresso e di uscita sono altresì garantite ai produttori da fonte rinnovabile.
Una CER è una comunità che aggrega produttori da fonti rinnovabili e consumatori di energia. È quindi possibile partecipare alla CER in qualità di:
produttore di energia rinnovabile, soggetto che realizza un impianto fotovoltaico;
autoconsumatore di energia rinnovabile, soggetto che possiede un impianto di produzione da fonte rinnovabile e che produce energia per soddisfare i propri consumi e condividere l’energia in eccesso con il resto della comunità;
consumatore di energia elettrica, soggetto che non possiede alcun impianto di produzione di energia, ma che ha una propria utenza elettrica, i cui consumi possono essere in parte coperti dall’energia elettrica rinnovabile prodotta dagli altri membri della comunità. Rientrano in tale casistica anche i clienti cosiddetti “Vulnerabili” e le famiglie a basso reddito.
Tutti gli impianti alimentati da fonti rinnovabili possono essere inseriti in una CER come unità di produzione. Sono quindi inclusi gli impianti fotovoltaici, ma può essere inserito nelle CER qualunque tipo di impianto rinnovabile, a titolo esemplificativo e non esaustivo, idroelettrico, eolico, biogas, biomasse solide ecc.
Per poter accedere agli incentivi previsti per le CER gli impianti di produzione da fonte rinnovabile devono avere potenza non superiore a 1 MW.
Tali impianti sono generalmente di nuova costruzione, anche se possono far parte di una CER impianti già realizzati, purché entrati in esercizio successivamente alla data del 16 dicembre 2021 (data di entrata in vigore del D.lgs. 199/2021) e comunque successivamente alla regolare costituzione della CER. Inoltre, ai fini dell’accesso ai benefici previsti dal Decreto di incentivazione, gli impianti non devono beneficiare di altri incentivi sulla produzione di energia elettrica.
Si, esiste un vincolo geografico. Tutti i consumatori e tutti i produttori devono essere ubicati nell’area geografica i cui punti di connessione alla rete elettrica nazionale (POD) sono sottesi alla medesima cabina elettrica primaria.
Sul sito del GSE è presente la mappa interattiva delle cabine primarie presenti sul territorio nazionale.
Attraverso la mappa è possibile:
avere una informazione grafica, basata su geolocalizzazione, dell’area sottesa ad una medesima cabina primaria;
verificare il codice della cabina primaria di una determinata posizione geografica individuata dall’indirizzo e CAP.
È possibile consultare la mappa al seguente link: https://www.gse.it/servizi-per-te/autoconsumo/mappa-interattiva-delle-cabine-primarie
Per tutte le CER sono previsti incentivi sull’energia autoconsumata sotto due diverse forme:
- Una tariffa incentivante sull’energia prodotta da FER e autoconsumata virtualmente dai membri della CER. Tale tariffa è riconosciuta dal GSE – che si occupa anche del calcolo dell’energia autoconsumata virtualmente – per un periodo di 20 anni dalla data di entrata in esercizio di ciascun impianto FER. La tariffa è compresa tra 60 €/MWh e 120€/MWh, in funzione della taglia dell’impianto e del valore di mercato dell’energia. Per gli impianti fotovoltaici è prevista una ulteriore maggiorazione fino a 10 €/MWh in funzione della localizzazione geografica. (Per informazioni dettagliate sulla valorizzazione economica della tariffa incentivante si rimanda al punto 13);
- Un corrispettivo di valorizzazione per l’energia autoconsumata, definito dall’ARERA – Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente. Tale corrispettivo vale circa 8 €/MWh (Per informazioni dettagliate sulla valorizzazione economica di tale corrispettivo si rimanda al successivo punto 13).
Inoltre, tutta l’energia elettrica rinnovabile prodotta ma non autoconsumata resta nella disponibilità dei produttori ed è valorizzata a condizioni di mercato. Per tale energia è possibile richiedere al GSE l’accesso alle condizioni economiche del ritiro dedicato.
Infine, per le sole CER i cui impianti di produzione sono ubicati in Comuni con una popolazione inferiore a 5.000 abitanti, è previsto un contributo in conto capitale, pari al 40% del costo dell’investimento, a valere sulle risorse del PNRR. (Per informazioni dettagliate su tale contributo in conto capitale si rimanda al successivo punto 18).
La tariffa incentivante riconosciuta dal GSE, sulla quantità di energia elettrica autoconsumata da una CER, è costituita da una parte fissa ed una variabile.
- Tariffa incentivante = Parte fissa + Parte variabile. La parte fissa varia in funzione della taglia dell’impianto, la parte variabile in funzione del prezzo di mercato dell’energia.
Potenza impianto Tariffa incentivante potenza < 200 kW 80€/MWh + (0÷40€/MWh) 200 kW < potenza < 600 kW 70€/MWh + (0÷40€/MWh) potenza > 600 kW 60€/MWh + (0÷40€/MWh)
La tariffa incentivante si riduce nella parte fissa all’aumentare della potenza degli impianti, mentre la parte variabile oscilla tra 0 e 40€/MWh in funzione del prezzo dell’energia (al diminuire del prezzo di mercato dell’energia la parte variabile aumenta fino ad arrivare al massimo a 40€/MWh).
Inoltre, al fine di tener conto della minor producibilità degli impianti fotovoltaici installati nelle Regioni centro settentrionali rispetto a quelli posizionati nel Regioni del Sud Italia, sono previste le seguenti maggiorazioni tariffarie:
- +4 €/MWh, per le regioni del centro Italia (Lazio, Marche, Toscana, Umbria, Abruzzo);
- +10 €/MWh per le regioni del nord Italia (Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Lombardia, Piemonte, Trentino-Alto Adige, Valle d’Aosta e Veneto).
Il GSE, per ciascuna CER, sulla base della quantità di energia elettrica autoconsumata, determina il corrispettivo di valorizzazione ARERA da riconoscere a ciascuna CER. Tale corrispettivo varia ogni anno in funzione dei corrispettivi determinati da ARERA per l’energia elettrica condivisa (nel 2023 era pari a 8,48 €/MWh).
La tariffa incentivante e il contributo ARERA sono riconosciuti esclusivamente sull’energia elettrica autoconsumata dalla CER. Tale quantità di energia è pari a quella virtualmente condivisa, in ciascuna ora, tra i produttori e i consumatori membri della CER, ubicati nella porzione della rete di distribuzione sottesa alla stessa Cabina Primaria.
L’energia elettrica autoconsumata è determinata dal GSE, quindi senza nessun onere per i membri della comunità, sulla base delle misure trasmesse automaticamente dai distributori di energia al GSE.
Per ciascuna ora il GSE verificherà a quanto ammonta l’energia prodotta da tutti gli impianti facenti parte di una medesima CER e a quanto ammonta l’energia prelevata da ciascun consumatore della CER. L’energia autoconsumata sarà quindi pari al minor valore tra questi due somme di energia.
La richiesta di accesso alla tariffa incentivante e al contributo ARERA deve essere presentata utilizzando il Portale informatico messo a disposizione dal GSE previa registrazione al link disponibile all’indirizzo internet https://areaclienti.gse.it.
Il soggetto beneficiario del contributo PNRR è colui che sostiene l’investimento per la realizzazione dell’impianto di produzione a fonte rinnovabile di potenza fino a 1 MW, ubicato in Comuni con popolazione inferiore a 5.000 abitanti e inserito in CER o in configurazioni di autoconsumo collettivo.
Il contributo in conto capitale del PNRR è pari al 40% delle spese sostenute per la realizzazione di impianti FER, nei limiti delle spese ammissibili e dei seguenti costi di investimento massimi in funzione della taglia di potenza:
- 1.500 €/kW, per impianti fino a 20 kW;
- 1.200 €/kW, per impianti di potenza superiore a 20 kW e fino a 200 kW;
- 1.100 €/kW per potenza superiore a 200 kW e fino a 600 kW;
- 1.050 €/kW, per impianti di potenza superiore a 600 kW e fino a 1.000 kW.
L’imposta sul valore aggiunto (IVA) non è ammissibile alle agevolazioni, salvo il caso in cui non sia recuperabile ai sensi della legislazione sull’IVA.
Il soggetto beneficiario potrà presentare la richiesta di accesso al contributo PNRR a seguito dell’apertura dello sportello da parte del GSE, utilizzando il Portale informatico messo a disposizione dal medesimo GSE. È necessario preliminarmente registrarsi al Portale attraverso il link disponibile all’indirizzo internet https://areaclienti.gse.it.
Gli interventi si intendono avviati al momento dell’assunzione della prima obbligazione che rende un investimento irreversibile, quale, a titolo esemplificativo, quella relativa all’ordine delle attrezzature ovvero all’avvio dei lavori di costruzione. L’acquisto di terreni e le opere propedeutiche quali l’ottenimento di permessi e lo svolgimento di studi preliminari di fattibilità non sono da considerarsi come avvio dei lavori.
Sono ammissibili le seguenti spese:
- realizzazione di impianti a fonti rinnovabili
- fornitura e posa in opera dei sistemi di accumulo
- acquisto e installazione macchinari, impianti e attrezzature hardware e software
- opere edili strettamente necessarie alla realizzazione dell’intervento
- connessione alla rete elettrica nazionale
- studi di prefattibilità e spese necessarie per attività preliminari
- progettazioni, indagini geologiche e geotecniche
- direzione lavori e sicurezza
- collaudi tecnici e/o tecnico-amministrativi, consulenze e/o supporto tecnico-amministrativo essenziali all’attuazione del progetto
Le ultime quattro voci di spesa di cui sopra sono finanziabili in misura non superiore al 10% dell’importo ammesso a finanziamento.
No, non sono considerate come spese ammissibili ai fini del contributo PNRR le spese relative a beni oggetto di un contratto di leasing finanziario.
Si, la tariffa incentivante è cumulabile con il contributo PNRR o altri contributi in conto capitale, nella misura massima del 40%, a fronte di una decurtazione della tariffa incentivante del 50%. Pertanto, se un produttore ottenesse un contributo in conto capitale di qualunque tipologia superiore al 40% del costo dell’investimento (calcolato sulla base dei massimali precedentemente illustrati), non sarebbe possibile ottenere la tariffa incentivante per l’energia elettrica prodotta dall’impianto in questione.
Si. Nel caso in cui l’impianto risulta beneficiario di un finanziamento in conto capitale, la tariffa incentivante viene ridotta proporzionalmente in funzione della % di cofinanziamento. Nel caso limite del 40% di contributo in conto capitale, la tariffa incentivante viene ridotta del 50%.
Sì, è possibile. L’energia accumulata viene considerata, tramite appositi algoritmi, come energia condivisa all’interno della CER e quindi incentivata.
Sì, in una CER possono essere presenti anche infrastrutture di ricarica per veicoli elettrici e l’energia assorbita per la ricarica di autoveicolo, tramite appositi algoritmi, viene considerata dal GSE ai fini del calcolo dell’energia condivisa all’interno della CER.
No, gli impianti di produzione alimentati da fonti rinnovabili e le singole utenze di consumo di clienti finali possono appartenere ad una sola CER.
È possibile, tuttavia che uno stesso soggetto possa appartenere a due diverse CER con distinte utenze di consumo o impianti di produzione nella propria titolarità.
Un gruppo di autoconsumatori di energia rinnovabile è un insieme di almeno due autoconsumatori che si associano per condividere l’energia elettrica prodotta dall’impianto di produzione da fonte rinnovabile e che si trovano nello stesso edificio (ad esempio i condòmini facenti parte di un condominio in cui è installato un impianto fotovoltaico).
Si. I produttori e i clienti finali del centro commerciale possono associarsi come gruppo di autoconsumatori. La richiesta di accesso agli incentivi potrà essere presentata da uno dei soggetti facenti parte della configurazione oppure da soggetti costituiti per la gestione degli spazi e servizi comuni (quali ad esempio consorzi).
Un autoconsumatore individuale “a distanza” è un cliente finale che produce e consuma energia elettrica rinnovabile per il proprio consumo utilizzando la rete di distribuzione. È costituito da almeno due punti di connessione di cui uno che alimenti l’utenza di consumo intestata al cliente finale e un altro a cui è collegato un impianto di produzione.
Domande e Risposte del sito: GSE